Federico Fabregat



Ode al simulacro





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Arrivato al punto in cui l’energia sublime
dell’ode si fonde e si trasfonde
in una sottilissima Babele.

(Lo scandaglio dell’anima. aforismi e lettere, G. C. Lichtenberg)





FEDE, DIO E ALTRI
FANTASMI

 





SCHIAVITÙ

L’uomo dovrebbe essere uno schiavo di dio, mentre invece è dio a rappresentare un’estensione dello sdoppiamento umano; una specie di spasmo fisico-spirituale che dà nome a ciò che appare extracorporeo. Quello che chiamiamo divino è solo un riverbero delle nostre grida interne (che nessuno ascolta) e del nostro individuale, infimo riflesso in un tutto collettivo. In fondo, dio è nostro schiavo perché è a lui che ricorriamo nella disperazione dell’intangibile. Siamo gli usurai dell’anima, adoratori della convenienza dell’incorporeo.





DIO

Dio è onnipresente, ossia, il suo nulla si trova dappertutto. Meglio ancora, dio è onniassente.





ATTI DI FEDE

Le religioni si reggono su atti di fede. Le loro norme quindi sono il miglior pretesto per sostenere idiozie. L’umanità: il più elevato atto di fede.





INCAPACITÀ

Siamo incapaci di desiderare la pace mentale e, al tempo stesso, non sappiamo cavalcare a lungo il logorio corporale che si cela dietro a ogni incendio spirituale. In un modo o nell’altro, dimentichiamo princìpi comuni come il considerare la natura una melodia folle, e la nostra stupidità consiste, precisamente, nel dotare d’ordine il caos primordiale di tutta la nostra specie, impregnata di anarchia divina. Siamo turbamento metafisico. Siamo veleno di dio.





IDEE SPROPORZIONATE

Dio è una di quelle idee formidabili che ci parlano della straordinaria capacità umana di sognare in collettivo. Quale mancanza di tranquillità invade il nostro spirito, tale da generare enormità indefinibili di una siffatta simmetria? Che disperazione e avvilimento ci costringono a reclamare un creatore di creatori? È davvero tanta la nostra ansia di sollievo? Tale, l’ansia d’unità?





FEDE

La nostra fede infuocata ci ha ridotto l’anima in cenere. Il nostro spirito di pietra ha modellato il mondo dandogli la forma della rovina più antica.





SIMILITUDINI

Ci hai creato a tua immagine e somiglianza. Che pena, e che compassione provo per entrambe le parti!





SPORT METAFISICO

Paradossalmente necessarie risultano le strampalate teorie sulla reincarnazione e la morte, dove le anime si dedicano ad attività legate a doveri spirituali o, in alternativa, deambulano in fantasmagorie erranti e in dimensioni parallele della perdizione... e una volta ottenuti certi trionfi della conoscenza, o avendo chiarito alcuni labirinti esistenziali, allora e solo allora è necessario rinascere scegliendo la vita che più desideriamo sperimentare: una donna, un invalido, un assassino o un attore cinematografico.

Forse che in questo strano sport divino godiamo di una meta-coscienza sublimata o di una comprensione suprema? L’umanità dovrebbe essere in grave disaccordo con le strane regole che le vengono imposte da non so quale colosseo del divertimento vivenziale. Noi, superiori, dovremmo sentirci imbarazzati d’essere i pezzi di un giocattolo metafisico. Sembra quasi che la nostra vita sia stata acquistata, scelta in una specie di supermercato celestiale.





POLITICA E RELIGIONE

L’animale politico è anche una bestia religiosa. L’uomo delle caverne (con la sua diplomazia animale) che adorava il fulmine o il fuoco, lo faceva spinto più dalla paura che dall’ammirazione. Per questo non è un segreto che politica e religione operino in congiunto per ottenere una complessa legislazione del timore, poiché sanno bene che il terrore rappresenta unità. La civiltà è quindi il progresso del panico e il preziosismo dell’abitudine alla fannulloneria (la comodità). I governi di stampo laico, infatti, sono un inganno o un controsenso. Le masse hanno bisogno di qualcosa di molto più potente della pena di morte o dello stato d’assedio per rimanere ammanettate, e dio si erge come uno degli strati più puri e sofisticati della paura.

Religioni come il cattolicesimo, inoltre, non si sono mai distinte come divulgatrici dell’amore per il sapere, né perché esortassero a coltivare una raffinatezza spirituale sensata; l’adorazione di dio, infatti, non è altro che l’allontanamento dall’autoconoscenza — ammesso che una tal cosa esista — per mezzo di una morale dell’evasione che recita grossomodo così: «Io sono il tuo dio, dimenticati di te stesso poiché io cammino nella tua ombra. Io ti darò pace dal di fuori». Formula arcaica ma funzionale: dio è una semplice droga, una farmacia celestiale che ci evita l’incontro decisivo con noi stessi. Dio è l’oasi del codardo.





RELIGIOSITÀ EROTICA

C’è più religiosità nel sesso che in qualsiasi altro culto. Tutta questa profusione d’energia e d’estasi ci eleva più di mille orazioni. Poche cose ci astraggono tanto quanto questo potente rito, ed è già chiedere molto in un mondo dove tutto è contaminato dalla debolezza. Dobbiamo essere grati di poter godere di una tale beatitudine. Ma poiché tutto in natura ha due poli, anche nel sesso vi è un rovescio della medaglia: le patologie, in particolar modo quella che porta a partorire (la più antica e potente di tutte).





DIO CON «D»

Concordo con Cioran: Dio va scritto con la «d» minuscola. Altrimenti qualsiasi cosa, grande o piccola, dovrebbe godere del privilegio d’iniziare con una maiuscola, o persino con una magnifica capolettera.





MISTICISMO OCCIDENTALE I

La violenza è la nostra forma concreta di pregare. Non mi sorprende quindi che il nostro grande tempio sia la guerra: in lei troviamo l’oscura catarsi che ci porta inevitabilmente a una contro-illuminazione.





MISTICISMO OCCIDENTALE II

In Occidente la follia è tuttora una forma di misticismo; un’illuminazione dalla quale non si può far ritorno. Per questo seguire ossessivamente la traiettoria di assassini, dementi e criminali ci ubriaca. Siamo a tal punto vittima dei sistemi che abbiamo creato e preservato, che qualsiasi rottura violenta con quei regimi ci affascina nel profondo. Tutti i trasgressori vengono segretamente ammirati. Sono i nostri santi reali, i martiri perfetti per la nostra ricerca del climax spettacolare.





FORME D’ILLUMINAZIONE

È evidente come la nostra autocoscienza sia esplosa con l’energia furiosa di una bomba atomica.





SESSO E RELIGIONE

La religione proibisce il sesso perché vi riconosce una forza e una minaccia che superano tutta la storia millenaria di salmi, comandamenti e altre norme del colosseo dell’etereo. Che vulnerabilità! Lo scambio di fluidi, più efficace di qualsiasi rito di sottomissione.





ERRORI

Dio è un difetto della coscienza che ci obbliga ad arrenderci di fronte a un’idea brutale.





ANALFABETISMO SPIRITUALE

Le religioni occidentali come il cattolicesimo hanno sprofondato il mondo in un analfabetismo spirituale senza precedenti. Non vi è nulla di mistico nell’osservante medio.





ASCETI

Convertirsi in asceti è dunque la soluzione? Adorare l’assenza? Non sarà il tedio una specie di meta-sensibilità incompresa? O sarà forse che la mitizzazione e l’accettazione della piattezza della vita è uno dei più nobili atti, malinteso e confinato per secoli? Accettare una depressione significa accettare la vacuità. Adorare la superficie significa riverirne la possibile cima.





NATURA SUPERIORE

Un tempio può essere distrutto da un terremoto.





ETÀ DELLA PIETRA SPIRITUALE

Una prova irrefutabile del fatto che non siamo una civiltà avanzata è non sapere cosa ci aspetti dopo la morte. È aberrante non avere la minima idea di ciò che è lo spirito, quella cosa che tanto siamo e che dovrebbe essere il nostro volto di fronte all’eternità.





DIALOGO DIVINO

«Sì, dio, avvelenaci con la fede!»





ETERNITÀ SUPERATA

L’eternità è un’invenzione elementare. In fin dei conti, ogni uomo si merita questo luogo-allucinazione.





PARADISO

L’Eden è una delle allucinazioni collettive più volgari che siano mai state concepite.





SPARIZIONE DI DIO

Arriverà il giorno in cui reclameremo la nostra stessa attenzione? Quando morirà in noi la capacità di idolatrare fantasmi? Che piacere troviamo nell’adorazione!





FORZA SPIRITUALE

Che tutto diventi assurdo, persino ciò che più ami o amavi, è sinonimo di salute e forza spirituale. Tutto deve essere destinato al terremoto e al movimento interno.





RECLAMO

È il cielo che dovrebbe essere turbato dalla voglia di conoscerci, non viceversa. È il cielo che dovrebbe ardere in superstizioni minori, per spiegarci con idiozie metafisiche il funzionamento dell’ordine terreno.





ADOZIONI

L’Occidente ha adottato la paranoia e l’ha successivamente elevata al grado di espressione religiosa sostenuta.





SUPERSTIZIONI

Non vi è nulla di male nelle superstizioni. Sono voci primarie divorate da uno spirito eccessivamente famelico. Con il tempo, tuttavia, siffatte invenzioni corrono il rischio di convertirsi in religioni complesse. Perché, siamo sinceri, chi ci può assicurare che il dio cattolico o quello islamico stiano al di sopra di un idolo minore della santeria cubana? Per ciò che mi riguarda, qualsiasi forma divina gode del medesimo diritto di competere per la fede dei propri adepti.





SINONIMI

In occidente, qualsiasi sintomo di spiritualità è sinonimo di smarrimento.





DIO SCHIAVO

Un dio creato dagli schiavi è necessariamente un creatore di schiavi.





DEFINIZIONE D’ANIMA

L’anima è la forma ebbra e demente della materialità. Il fantasma della concretezza.





PREGHIERA I

Alimentare il potere della preghiera significa accettare la grandiosità del midollo esistenziale.





PREGHIERA II

La religione non esiste; esiste la preghiera, e nella preghiera vive un linguaggio alato.





PREGHIERA III

Pregare è una meditazione sublimata diretta a noi stessi. In questo caso, si potrebbe parlare di religione Egoteista.





DEFINIZIONE DI PREGHIERA

Il dialogo interno (superiore alla meditazione) canalizzato verso la conciliazione di cinque elementi non religiosi: tempo (forza esterna), natura (mondo esterno), corpo (ventaglio di sensazioni o forza emotiva), mente (ventaglio di pensieri o forza delle idee) e spirito (forza interiore).





IDEA

Se l’uomo è creatore di cataclismi, dio è di per sé un cataclisma.

 

 





LA CANZONE DELLA MORTE